HomeTempo liberoGiorno di paga: il gioco dell'oca degli affari

Giorno di paga: il gioco dell’oca degli affari

Solo avere in mano questo gioco ti regala un'emozione indescrivibile!

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Giorno di paga: il gioco dell’oca degli affari

Solo avere in mano questo gioco ti regala un'emozione indescrivibile!

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Dovresti giocare a giorno di paga con i tuoi bambini? Assolutamente sì. Ti piace la finanza personale e cerchi un gioco interessante per quanto riguarda la gestione del denaro? Non comprare giorno di paga, ma compra altro (come Acquire: gioco da tavolo vintage per chi ama la finanza).

Avevo letto molte recensioni positive su Amazon, così quando ho visto giorno di paga in offerta in un mercatino dell’usato a poco più di 6 euro, ho deciso di provarlo.

Verdetto finale? Meccanica veloce, gioco semplice, a volte troppo. Lo consiglierei solo per chi giocare con bambini, anche se probabilmente per 20 euro si può trovare di meglio.

Giorno di paga: recensione

Onestamente: il gioco mi ha deluso molto. Mi ha lasciato così tanto deluso, che potrei esser onesto e conciso: non comprarlo. Fine. Anzi, questo mi fa venire ancora più voglia di provare a mettere insieme unn gioco da tavolo di gestione economica del patrimonio. Perdio.

A parte lo sfogo personale, giocare a giorno di paga è come giocare al gioco dell’oca, con i soldi. Ogni partita dura tra i 30 e i 60 minuti. La meccanica e il regolamento li trovo davvero ben scritti, chiari e ottimizzati. Però l’elemento fortuna è davvero troppo predominante. In pratica è quasi tutto dettato dai dadi.

Se sei una persona analitica e strategica, questo gioco ti farà renderà un frustrato anche a casa, oltre che al lavoro.

Detto questo, che è l’essenza, posso aggiungere alcuni altri commenti. In teoria, ameno su carta, il gioco sembra avere tanto potenziale per quanto riguarda la meccanica principale, cioè quella di acquistare un oggetto per X soldi, nel tentativo di rivenderlo a X + Y soldi, ricavandoci un profitto. In mezzo a ciò ci sono interessanti dinamiche di tasse, spese e imprevisti, nonché di assicurazioni che rendono – sempre a livello teorico – il gioco molto tridimensionale. Si può decidere a priori quanti giri di tabellone, equivalenti a mesi, si faranno.

Nella realtà, però, nulla di questo si concretizza con qualche grado di complessità. I creatori sono gli stessi del Monopoli, e si vede. Tante volte si tratta di tirare due dadi e pescare un bigliettino, leggendone l’effetto. Strategia praticamente assente.

Conclusione? Solo se tu fossi una zia annoiata con poca inventiva, consiglierei di regalare giorno di paga a uno dei tuoi nipoti. Ora capisco perché questo gioco era al mercatino dell’usato. Da avere perché “antico”, ma oggidì vi è di meglio.

Ranieri
Ranierihttps://www.ranierisdesk.com/
Mi chiamo Ranieri Domenico Cornaggia, sono laureato in medicina e mi piace la tecnologia, il fitness e gli scacchi. Amo gli animali e le sfide!
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