Se almeno una volta in vita tua ti è capitato di leggere un fumetto di Dylan Dog, non puoi non conoscere il suo ideatore: Tiziano Sclavi. Oltre al famoso Old Boy (Dylan, appunto) si è occupato anche di altri personaggi dell’universo Bonelli, anche se il suo nome è più legato al famoso Indagatore dell’Incubo di Londra.
Ma Sclavi si è occupato anche di altro, oltre ai fumetti.
Fra i generi a cui si è dedicato, infatti, compare anche la narrativa. Per questo, in questo articolo, voglio parlarti in particolare del suo romanzo Apocalisse, del 1993 (Camunia).
Apocalisse: il libro
Un po’ di cronologia
Nonostante sia stato pubblicato da Camunia nel 1993, questo romanzo aveva già visto la luce tempo prima.
In precedenza, infatti, era stato pubblicato nel 1978 con il titolo Guerre Terrestri in una versione non definitiva e, in seguito, pubblicato a puntate con il titolo Il Nemico sul Corriere della Sera nel 1992.
La copertina di Apocalisse
Nella copertina di Apocalisse edita da Camunia sono evidenti degli elementi che troveremo nel corso della storia.
Salta subito all’occhio il corvo nero che, con il becco, scrive su una macchina da scrivere elettrica (un accessorio immagino sconosciuto ai più, ormai). Sullo sfondo collinare, una ruspa rossa appare minacciosa.
Tutti questi tre elementi compariranno nel corso della storia, contribuendo in parte a confondere le idee al riguardo di tutto il romanzo stesso.
La storia in Apocalisse
In questo romanzo, la trama è tutto fuorché semplice e immediata da comprendere. Io stesso, dopo averlo riletto due volte, non sono certo di aver compreso fino in fondo ogni sfumatura al riguardo.
La cosa certa è che trasporta il lettore nel mondo caotico, tenero, lugubre e… anche un po’ folle, in cui Sclavi ci vuole portare in più di una sua opera.
Il senso di caotico riporta alla mente alcuni aspetti della vita di tutti i giorni. Ed insieme ad esso, in Apocalisse compaiono comunque aspetti della vita che, a seconda dei punti di vista, possono essere interpretati come folli o dolci, normali o angoscianti, teneri o squallidi.
Lo stesso rapporto tra vita e morte, tema più che ricorrente nelle opere di Tiziano Sclavi, ritorna spesso e sotto luci differenti.
Sta al lettore cogliere ogni sfumatura per andare oltre al significato letterale di ciò che legge e cercare di scoprire le emozioni che il libro provoca in lui.
Un romanzo non per tutti
Tiziano Sclavi non è decisamente un autore per tutti. Personalmente le sue opere mi piacciono molto e mi portano alla riflessione in modo spontaneo e coinvolgente.
Per te, invece, potrebbe essere un pessimo autore confuso e incasinato.
Questo in quanto lo stile e il modo di raccontare di Sclavi sono, a mio parere, molto di nicchia. Di conseguenza ecco che viene ad essere un autore che piace o non piace: nessuna via di mezzo.
Prima, quindi, di prendere i suoi romanzi cercali in biblioteca: eviterai di spendere soldi in qualcosa che poi si potrebbe rivelare non di tuo gusto.
L’Apocalisse non è poi la fine
Non per Tiziano Sclavi. Dopo questo romanzo, infatti, altre sue opere di narrativa sono state pubblicate, fino all’alba degli anni duemila.
Un esempio è Dellamorte Dellamore, libro considerato da molti come la “prova generale” per Dylan Dog stesso (pubblicato diversi anni dopo la sua stesura). Oppure Tre, Mostri, Nero e altri ancora.
Concludendo, se sei un fan di Sclavi e delle sue opere fumettistiche, probabilmente anche i suoi lavori letterari ti piaceranno. Quindi perché non tentare? Vai nella biblioteca più vicina e richiedi subito Apocalisse o uno dei suoi altri romanzi: di sicuro sarà un’esperienza nuova e…