Homein viaggioUn'avventura straordinaria nel laboratorio alchemico di AcquaFlor a Firenze

Un’avventura straordinaria nel laboratorio alchemico di AcquaFlor a Firenze

Mercurio, alambicchi e sorprese: un viaggio inaspettato nel mondo dell'alchimia fiorentina

Homein viaggioUn'avventura straordinaria nel laboratorio alchemico di AcquaFlor a Firenze

Un’avventura straordinaria nel laboratorio alchemico di AcquaFlor a Firenze

Mercurio, alambicchi e sorprese: un viaggio inaspettato nel mondo dell'alchimia fiorentina

Newsletter

Iscriviti per ricevere l'ultimo articolo!

N.B.: in questo post possono essere presenti link affiliazione.

Era il 22 marzo, una soleggiata mattina di primavera, quando io e Nicole partimmo per un’avventura primaverile nella splendida città di Firenze. Avevamo pianificato un breve viaggio di quattro giorni per scoprire le meraviglie di questa affascinante città e per immergerci nella sua storia e cultura. Non sapevamo però che avremmo vissuto un’esperienza così unica e sorprendente, che ci avrebbe portato nel cuore dell’alchimia e delle antiche tradizioni fiorentine. Come non sapevamo neppure che saremmo stati raggirati dalla Mondadori, ma questa è una storia che ho già raccontato.

Il nostro viaggio procedeva piacevolmente tra visite a chiese, giardini e passeggiate tra le affascinanti vie del centro storico. Era il 24 aprile quando decidemmo di visitare il laboratorio alchemico di AquaFlor, un luogo avvolto nel mistero e nella magia, di cui non avevamo assolutamente sentito parlare e che avevamo notato solo per caso, mentre camminavamo nella stessa via dove c’è il famoso negozio. Da subito però aveva suscitato la nostra curiosità.

Il laboratorio si trovava al piano terra di un antico edificio nel cuore di Firenze e consisteva in una semplice stanza di circa 5×5 metri. Non appena entrammo, fummo accolti da un’atmosfera particolare e da un odore non facilmente distinguibile, frutto della distillazione dei diversi oli essenziali che avveniva in alambicchi accesi un po’ ovunque.

Sulle pareti della stanza, armadi antichi custodivano vecchi boccetti alchemici coperti di polvere, risalenti a epoche non precisate, verosimilmente tra il 700 e l’800. Questi manufatti, testimoni di un tempo lontano, sembravano raccontare storie di antiche conoscenze e di misteriosi saperi.

Il laboratorio alchemico di Firenze, AquaFlor.

Ad accoglierci in questo luogo fuori dal tempo, Raffaele, uno scienziato dai lunghi capelli mossi, brizzolati e raccolti, sui 55 anni, dall’aspetto un po’ stravagante, ma dallo sguardo vivace e curioso. Era un po’ affaccendato dagli esperimenti che stava conducendo, ma molto espansivo e disponibile a trasmetterci la sua passione; ci accolse con entusiasmo nel suo regno di alambicchi, fiale e reagenti. Iniziò a raccontarci la storia dell’alchimia e delle sue scoperte, e non potemmo fare a meno di rimanere affascinati dal suo racconto.

Mentre ci mostrava i più disparati strumenti e macchinari, lo scienziato notò la nostra macchina fotografica e esclamò: “Uh, bella macchina!“. Quella frase ci fece pensare che potesse avere una passione per la fotografia, e chissà quali altre curiosità avrebbe potuto nascondere!

Raccontò di essere stato chiamato qualche mese prima dal proprietario di AquaFlor per gestire e studiare quelle strane apparecchiature che erano state recuperate nel tempo da medici e chimici. Ci disse che, anche se lo scienziato dava il suo contributo nelle preparazioni, il vero profumista era un esperto diverso e lui non era il responsabile delle fragranze profumate che AquaFlor produceva e vendeva.

Mentre ci conduceva attraverso il nostro tour, lo scienziato ci propose di sperimentare “la prova del mercurio“. Ci chiese di infilare un dito in una boccetta di mercurio, e in quel momento pensai:

“Ecco, non ho proprio imparato un cavolo. Non riesco proprio a dire di no. Ieri la Mondadori e oggi lui”.

io, mentre riflettevo sulla proposta dello scienziato “matto” che reputavo tale forse per il mercurio!

Poi, spinti dalla curiosità e dall’entusiasmo di Raffaele, ci lasciammo convincere e provammo la prova del mercurio. Un’esperienza strana e sorprendente, ma allo stesso tempo affascinante.

Durante la visita, non riuscivamo a smettere di fotografare ogni angolo di quella stanza magica, immortalando gli antichi boccetti, gli alambicchi e i misteriosi reagenti. Eravamo come due bambini in un laboratorio di dolciumi, rapiti dalle meraviglie che ci circondavano.

Alla fine del nostro giro nel laboratorio, confesso che – nonostante io sia un medico e Nicole una chimica – un po’ allarmati dalla nostra audacia, decidemmo comunque di informarci su UpToDate se il mercurio fosse tossico al contatto. Fortunatamente avemmo la conferma che speravamo: non è pericoloso al semplice contatto con la pelle (ci si può anche pucciare una mano), ma solo inalato. Un sospiro di sollievo ci accompagnò per il resto della giornata.

Nel nostro ultimo giorno a Firenze, il 25 marzo, ripensammo a quell’incontro straordinario e alle storie che lo scienziato ci aveva raccontato. La visita al laboratorio alchemico di AquaFlor era stata senza dubbio uno dei momenti più memorabili e affascinanti del nostro viaggio.

Tornando a casa, non potevamo fare a meno di sorridere ripensando a quell’avventura nel cuore dell’alchimia fiorentina. Consigliamo a chiunque si trovi a Firenze di fare un salto nel laboratorio alchemico di AquaFlor. È un’esperienza unica e intrigante che ti trasporterà in un mondo magico e misterioso, regalandovi ricordi indelebili di un viaggio indimenticabile.

Ranieri
Ranierihttps://www.ranierisdesk.com/
Mi chiamo Ranieri Domenico Cornaggia, sono laureato in medicina e mi piace la tecnologia, il fitness e gli scacchi. Amo gli animali e le sfide!

Commenti

Leave a reply

Please enter your comment!
Please enter your name here

Articoli correlati

Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti. Se vuoi saperne di più o negare il consenso ad alcuni cookie leggi la cookie policy.