Vuoi avere sempre con te tutti i tuoi documenti? Da oggi puoi dire basta ai file sparsi su telefono, pc fisso e portatile e avere tutto ben organizzato in un solo posto con Nextcloud Pi (NCP). Potrai accedere ai tuoi documenti con qualunque dispositivo (con browser o app), in totale sicurezza grazie alla doppia autenticazione.
NCP, versione più completa e semplice da installare di Nextcloud (NC), è un programma gratutito e di facile utilizzo che offre tutte le funzionalità di NC (condivisione file e collaborazione tra utenti) includendone altre (come DNS, antivirus, backup, ecc…).
Nextcloud Pi si può installare su Debian, Macchina Virtuale (VM), Docker e Raspberry Pi (o simili). In questa guida vedrai come installarlo su Open Media Vault 5 (OMV 5), un sistema operativo pensato per andare su computer sempre accesi (meglio definiti come Network Attached Storage, NAS).
N.B.: nonostante Nextcloud Pi includa funzionalità di backup, consiglio l’utilizzo del software per i backup automatici Duplicati per la migliore programmazione, personalizzazione eventuale ripristino delle versioni salvate.
Infine ringrazio Techno Dad Life che, grazie alla sua guida in inglese, mi ha dato spunto e motivazione per trascrivere, tradurre e integrare il processo di installazione di Nextcloud Pi.
Installare Nextloud Pi su OMV 5 (versione Docker)
La versione di NCP che installeremo su OMV 5 è quella per Docker (attraverso Portainer, installabile in pochi click da OMV 5). L’intero processo di installazione e setup è piuttosto lineare e può essere così riassunto:
- avvio dell’installazione di Nextlcoud Pi, con la digitazione di una riga di comando nel terminale (passo 1)
- fare in modo che NCP (e i documenti che condividerai attraverso esso) siano accessibili ovunque nel mondo, aprendo 4 porte nel modem e usando un DNS gratuito (passo 2)
- creazione di utenti in NC, configurazione del server per l’invio delle mail, impostazione della doppia autenticazione (passo 3).
N.B.: durante il setup guidato le impostazioni del passo 2 saranno identificate (in modo confondente siccome identico al nome del programma stesso) come “Nextcloud Pi”, mentre quelle del passo 3 come “Nextcloud”.
Passo 1: avviare il processo di installazione
Come anticipato dovrai digitare un semplice comando nel terminale della tuo NAS (con PuTTY se stai usando Windows o da terminale se stai usando iOS o Linux). Il comando da modificare e poi da eseguire nel terminale è il seguente:
docker run -d -p 4443:4443 -p 443:443 -p 80:80 -v ncdata:/data --name nextcloudpi ownyourbits/nextcloudpi $DOMAIN
Analizzando il comando, e modificando eventualmente le porte e la cartella di installazione, si può comprendere che:
- “docker run”: indica che stai per installare ed avviare un nuovo docker
- “-d”: sta per “detached” e permette di fare andare il comando in background, in modo che se il terminale venga chiuso, il docker continui a funzionare
- “-p 4443:4443 -p 443:443 -p 80:80”:
- “-p” sta per “ports”
- indica che le porte 4443 (usata da NCP), 443 e 80 (usate da NC) dell’host (quelle prima dei “:”) sono associate alle rispettive del docker (quelle dopo i “:”)
- da modificare se la porta che usi per accedere all’interfaccia di comando del NAS è 80
- “-v ncdata:/data”:
- “-v” sta per “volume”
- indica il percorso assoluto (prima dei “:”) dove comparirà la cartella contenente i parametri di configurazione del docker (dopo i “:”)
- da modificare, per esempio con “/appdata/ncdata:/data”
- “–name nextcloudpi”: assegna il nome “nextcloudpi” al nuovo container creato
- “ownyourbits/nextcloudpi”: è l’immagine che verrà usata per installare NCP
- “$DOMAIN”: da modificare con l’indirizzo ip assegnato al NAS, per esempio “192.168.1.122”.
Il processo di installazione impiegherà qualche minuto (il tempo per il download e l’installazione), al termine della quale dovresti poter vedere nei log del container creato che è il servizio è attivo e funzionante. Eventuali errori li trovi sempre li.

Passo 2: rendere Nextcloud Pi accessibile all’esterno della rete LAN
Digita l‘indirizzo ip del tuo server nel browser (per esempio 192.168.1.122). Dalla schermata che ti apparirà dovrai segnarti le password e il nome utente per l’accesso (ncp), sia per la parte chiamata Nextcloud Pi che per Nextcloud vero e proprio.
Schiacciando “avanti” verrai portato in una schermata di login che è quella identificata dal nome Nextcloud Pi. Inserisci “ncp” e la relativa lunga password. Skippa pure la procedura automatica.
Da questa schermata, relativamente al menu a sinistra, seleziona e modifica:
- “nc trusted domains”: metti in ultima riga l’indirizzo ip del server
- “networking”/”Duck DNS”: inserisi il token e il dominio creabili gratuitamente su Duck DNS
- “Letsencript“: inserisci il dominio creato con Duck DNS, la password e salva.
In un’altra pagina del browser ora dovrai accedere all’indirizzo del tuo router e aprire le porte UDP e TCP 443 e 80 (la 4443 non serve). Complimenti, hai completato la parte più difficile della guida!
Passo 3: creare un nuovo utente Nextcloud, abilitare la doppia autenticazione e il supporto per i dischi esterni
Ora digita nuovamente l’indirizzo ip del server per esser portato, questa volta, alla pagina di login di Nextcloud. Dalle schermate di presentazione potrai scaricare le app per telefono (sia Android che iOS) o i client per Windows, Linux e macOS.
Successivamente clicca sull’immagine tonda in alto a destra e “utenti” dal menu a tendina. Nella nuova schermata dovrai ora aggiungere un utente, assegnandgli i permessi di amministrazione, che sarà quello che userai effettivamente tu. Assegnali una certa quota di gb che può usare (anche illimitati) e una forte password.
Successivamente effettua il log-off dall’account ncp, il login con il tuo nuovo account e, ritornando in questa medesima schermata, l’eliminazione dell’utente ncp.
Per poter creare nuovi utenti (i quali riceveranno per mail l’invito) dovrai configurare il server per l’invio della posta. Ciò è necessario anche per ricevere notifiche da Nextcloud, per recuperare le password e condividere i documenti. Per farlo dovrai cliccare sulla tua immaigne in alto a destra e poi “impostazioni”.
In “informazioni personali” modifica i dati, la foto e la lingua dell’interfaccia.
Nelle “impostazioni di base”, “server di posta” invece – per semplicità – inserisci un account gmail (info):
- modalità di invio: SMTP
- cifratura: SSL/TLS
- indirizzo mittente: la tua mail
- metodo di autenticazione: login
- autenticazione richiesta: si
- indirizzo del server: smtp.gmail.com:465
- credenziali: la mail del mittente e la password generata seguendo le istruzioni ufficiali di Google.
Infine, vai in “applicazioni” (sempre cliccando prima sulla tua immagine in alto a destra) e disattiva tutto ciò che non ti interessa. Installa e attiva invece:
- External storage support, per condividere facilmente cartelle SMB già create sul NAS. Successivamente:
- impostazioni > archiviazioni esterne (dal menu a sinistra, sotto “amministrazione”)
- digitare il nome della nuova cartella condivisa (nell’esempio in foto “musica”, ma anche “caveau”)
- selezionare “SMB/CIF”, “credenziali globali” (che dovrai mettere in fondo, sono quelle di OMV) e mettere l’indirizzo ip del server (nell’esempio “192.168.1.122”)
- inserisci il percorso assoluto della cartella
- inserisci il nome dell’utente (o utenti) a cui rendere disponibile la cartella condivisa e abilita la condivisione.
schermata per la creazione e condivisione di cartelle esterne a nextcloud (ma sempre in OMV), in particolare SMB ricorda di abiliare la condivisione della cartella, altrimenti all’atto pratico incontrerai errori di permessi insufficienti. Credenziali globali. root non andrebbe mai usato, ma… a volte sono pigro 😜
- Flowupload per poter caricare più facilmente documenti, soprattutto se molto numerosi o di grandi dimensioni
- Two-Factor TOTP Provider (poi vai in “impostazioni”, “sicurezza” e abilitala per tutti). Ora ogni utente dovrà scannerizzare il codice QR per collegare l’app Google Authenticator a Nextcloud e inserire ad ogni login da browser il codice generato ogni 30 secondi dall’app.
Conclusioni
Da quando ho conosciuto Nextcloud, il mio modo di organizzare e di lavorare con i documenti è migliorato di molto. Non devo più inviare foto o zip per mail o su WhatsApp per averlo sul telefono dal pc o viceversa. In ogni momento posso condividere intere cartelle da decine di gb, impostando permessi di scrittura/lettura/caricamento, password, scadenza link e molto altro.
Non posso negare che installare Nextcloud sia semplice, tutt’altro. Oltre a NC vero e proprio bisognava installare manualmente il MariaDB e Letsencrypt, impiegando – per chi come me non digerisce molto Linux – anche intere giornate. E poi le volte che smetteva di funzionare non sapevi mai che fare.
Con Nextcloud Pi la musica è finalmente cambiata. Un comando per installare/ripristinare a colpo sicuro tre servizi che – cerdimi – ti posson semplificare di molto la vita.
Dunque, sei riuscito a installare Nextcloud Pi sul tuo NAS? Oppure credi sia inutile? In ogni caso mi farebbe piacere discuterne con te qui sotto, nella sezione commenti!
FAQ
Perché dovrai farmi un cloud personale e non sfruttare un servizio gratuito o a pagamento?
Non dico sia meglio di Google Drive, Onedrive, Dropbox o uno dei mille altri servizi. Ma se ti piace imparare qualche cosa di nuovo oppure semplicemente hai già un NAS, saprai che il principio migliore è “cercare di sfruttarlo al più possibile”, installando davvero tanti servizi che normalmente pagheresti.
Spesso si crede che pagando una cifra di 5-10 euro al mese si risolvano tutti i nostri problemi, ma non è così. Fughe di dati, leggi che ti obbligano a tenere i dati su server italiani, limiti di velocità per l’upload/download. Sono alcune delle possibili motivazioni che potrebbero spingerti a “essere autonomo”.
Perché Nextcloud Pi è meglio di Nextcloud “normale”?
Semplicemente la procedura di installazione di Nextcloud Pi è molto più rapida e semplice.
Nextcloud si è bloccato, come posso ripristinarlo?
La maniera più rapida per risolvere il problema è ripristinare un backup della cartella /data, in cui sono contenute tutte le impostazioni di NCP.
In alternativa dovrai rifare la procedura sopra descritta avendo cura di inserire gli stessi nomi utenti e le rispettive password. In questo modo le app che dovranno fare la sincronizzazione riprendereanno da dove erano rimaste.
Ho ricreato tutto perché si era bloccato, ma continuo ad avere errori nonostante la procedura sia corretta, che faccio?
È successo anche a me. Non so esattamente il perché (suppongo sia un problema di file temporanei), ma un modo rapido per risolvere il problema consiste nel cambiare i nomi:
- del docker da “nextcloudpi”, che avevi usato in origine, con qualche cosa d’altro (per esempio “ncp”)
- della cartella di configurazione da “/ncdata” in “/ncp”, per esempio.